Verissimo, Paola Caruso in lacrime per il figlio Michèle: “Non muove più il piede, il danno è permanente. Dolore immenso, gli hanno iniettato un farmaco tossico”

Tra gli ospiti di Verissimodurante la puntata trasmessa anche ieri 12 marzo Paola Caruso. La showgirl catanzarese ha raccontato Silvia Toffanin come sta suo figlio Michèle, colpito tre mesi fa da grave paresi del nervo sciatico. Appena entrata, la padrona di casa è andata a baciarla, vedendola visibilmente scossa: “Entra, Paola, ne riparliamo. Felice di rivederti. Mi hai subito detto che non andava bene”. “Il 21 novembre 2022 è una data che non dimenticherò mai, perché ha cambiato la mia vita e quella di mio figlio. Questa settimana abbiamo fatto una visita cruciale, per capire come stava andando la guarigione – ha spiegato l’ex bonas di Vai un altro! -. In questo momento abbiamo fatto terapie e sacrifici, ora muove la gamba“.
Poi la Toffanin ha diffuso il video di un’intervista di un mese fa, in cui Caruso aveva spiegato l’inizio del dramma: “Siamo andati in vacanza a Sharm el-Sheikh, ha iniziato ad avere la febbre che è solo scesa di più. Abbiamo chiamato un medico e lui mi ha detto: ‘Signora, facciamo le iniezioni’, quindi lei come madre cosa fa? Credi in te stesso. Non l’ho mai fatto ! Con questa puntura mio figlio grida in un certo modo… poi si alza dal letto e cade a terra. Non sentiva quasi più la gamba, non la muoveva più. La puntura aveva danneggiato il nervo sciatico. Gli hanno iniettato una droga tossica“. Poi, tornata in studio, Paola Caruso ha ripreso l’evocazione della situazione attuale: “In questi mesi dovrebbe essersi ripresa, almeno del 50%. Ciò, tuttavia, non è avvenuto. La gamba è migliorata perché si muove, ma non ha sensibilità. Il piede, purtroppo, non lo muove ancora. Non possiamo più aspettare a questo punto, perché è un bambino. Mi dice ogni giorno: ‘Mamma, ma non dovrò indossare un corsetto per tutta la vita, vero?’. Gli dico di no ma è una bugia, capisci? Sei una mamma, puoi capire Silvia“, ha detto rivolgendosi alla conduttrice che nel frattempo non ha potuto trattenere le lacrime.
Poi ancora la showgirl: “Siccome il piede non è migliorato, vuol dire che il danno causato è permanente. L’unica cosa che possiamo fare per aiutarlo è un’operazione che però, mi hanno detto i medici, potrebbe riuscire al 60%. Mi hanno detto che questo è l’unico caso in Italia perché qui ai bambini non si spara, queste droghe non si iniettano. Quindi mio figlio dovrà indossare il corsetto per sempre. Sono andato nel panico, non riesco a superarlo. Come le spiegherò? Non lo so. Soffro in un modo che non si può descrivere.” “Quello che mi fa arrabbiare è questo Non posso ottenere giustizia perché lì (in Egitto, ndr) mi hanno rimbalzato alle compagnie egiziane – dice Caruso -. Negli Stati Uniti, invece, c’è la migliore clinica nevralgica del mondo, dove dovrebbero esserci medici eccellenti. Andremo lì per un consulto a marzo, ho solo questa possibilità. Come è lui? Non riesce ad esprimersi, ma vedo che non è sbadato. È cambiato molto, non so cosa fare. Questi dottori mi hanno detto: “Non siamo cattivi, siamo veri”. Deve smetterla di pensare che funzionerà perché fa male a lei e al bambino. Devi pensare che può solo migliorare un po’. È troppo dolore“.
” Chi è dopo di te ? Il padre del bambino è presente?” chiese il padrone di casa. “Siamo io e il mio bambino – ha detto Paola Caruso -. Il padre del bambino mi ha chiamato due settimane fa dicendo: ‘Ah, stai bene? Mi hanno detto che il bambino stava correndo. Non è così. Il bambino, con una stecca, cammina. non si sente bene, non è perché è in piedi che si è ripreso; potrebbe essere un miracolo. Aspetto la sentenza di riconoscimento, spero che almeno su una cosa mio figlio possa ottenere giustizia”. ma mi ha detto che dobbiamo parlare con un avvocato egiziano, ma secondo voi farò denuncia in un posto dove parlano arabo, hanno religioni diverse?Sono spese, dobbiamo andare in Egitto… ora Devo occuparmi di Michèle, anche perché per andarci non avevo stipulato assicurazioni o altro, ero in ferie, ma lavoravo, promuovevo questo posto, in teoria avrebbero dovuto tutelare anche me. Allora vi dico: un paese italiano, i proprietari sono italiani, vivono qui a Milano”, ha detto Paola Caruso. Infine ha concluso: “Quello che dico al padre del bambino è: ‘Va bene, le relazioni possono finire. Tu mi odi? odiami. Tuttavia, in un momento come questo, un piccolo aiuto. La sua famiglia avrebbe così la possibilità di fare tutto per questo bambino. Ho solo un dolore tremendo. Devo solo essere forte. Ora dovremo fare due visite qui in Italia e poi negli Stati Uniti”. “Dai Paola, vi baciamo tutti. Vi vogliamo tanto bene“, ha concluso commossa Silvia Toffanin.