Thu. Mar 30th, 2023
Trasporti prime, impossibili da applicare: manca il decreto attuativo che doveva arrivare il 14 febbraio.  qui perché

IL premi di trasporto ci sono, ma solo sulla carta. Il decreto-legge n 14 gennaio del 2023 con “Disposizioni urgenti in materia Prezzi del carburante e il sostegno all’uso dei mezzi pubblici” prevede l’art rinnovoma con alcune modifiche al ribasso. Il termine per il decreto attuativo, necessario per rendere operativa la legge, è stato fissato al 14 febbraio, ma non è stato ancora firmato dal Consiglio Ministro del Lavoro. I cittadini non possono quindi ancora richiedere l’agevolazione. Tempi tecnici e burocraticicon una conseguenza immediata e tangibile: chiunque voglia chiedere un premio che gli spetta non può farlo.

Il decreto mancante – Per procedere al pagamento del premio occorre un decreto attuativo che deve fissare i termini e le condizioni per rendere effettiva la possibilità di riscuotere i 60 euro. A norma di legge, i decreti attuativi possono essere adottati entro 30 giorni dall’approvazione del decreto-legge o della legge in questione. Da qui la scadenza del 14 febbraio. Allora perché il governo non ha ancora firmato il decreto attuativo? Dal Ministero del Lavoro, hanno informato a ilfattoquotidiano.it che si è deciso di attendere la conversione in legge dell’originario decreto, avvenuta l’8 marzo. La decisione, spiega il ministero, è motivata da eventuali modifiche che potrebbe subire un decreto in fase di conversione. “Avrebbe potuto portare a un disallineamento contenuto tra quanto previsto dal diritto primario”, argomenta il Dicastero, “e quanto previsto dalla normativa attuativa e dalla relativa piattaforma informatica necessaria per raccogliere e gestire il flusso delle domande”. In poche parole, lo standard potrebbe essere cambiato durante la transizione.

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I prossimi passi – A seguito del recepimento in legge conclusosi l’8 marzo, il ministero del Lavoro spiega che il decreto attuativo sarà soggetto “a controllo da parte della Corte dei Conti per convalidare la regolarità contabile”. Dopo questo nuovo passaggio, prosegue il dicastero, “i servizi informatici ministeriali sono pronti a rilasciare la domanda”. Dovrebbe quindi essere possibile per i cittadini richiedere il contributo sulla piattaforma online. Al momento è possibile vedere coloro che cercano di accedere per candidarsi respinto del sistema. Se il sito funzionerà come per il bonus precedente, sarà necessario entrare entrate e codice fiscale ottenere un codice identificativo univoco da utilizzare per l’acquisto degli abbonamenti.

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Le figure – Con il provvedimento dello scorso gennaio il Governo Meloni rinnovato il bonus trasporti, approvato nel 2022 con il primo decreto aiuti lanciato dall’esecutivo presieduto da Mario Draghi. Il contributo di 60 euro ora può essere richiesto da chi ha a reddito inferiore a 20.000 euro: il tetto è stato abbassato rispetto ai 35.000 euro previsti dal precedente governo. A dire il vero, tuttavia, è il reddito personale e non familiare. Pertanto, i genitori con minori a carico possono richiedere l’indennità di trasporto per i propri figli. Per questo motivo gran parte del pubblico beneficiario è costituito da giovani studenti. Nel primo decreto era previsto un aiuto dell’esecutivo Draghi 180 milioni a copertura di tale polizza, portati a 190 con i due successivi decreti aiuti. Con il decreto Aiuti quater, invece, il fondo di sovvenzione era stato ridotto di 50 milioni.

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