
Sitting Volley: Regole e Storia della Pallavolo Paralimpica
spirito in movimentoè il motto degli sport paralimpici. c’era uno dei primi sport per disabili a nascere Il volley paralimpico, o meglio il sitting volley, il sitting volley. Questo sport è ormai conosciuto e praticato in tutte le regioni del mondo, oltre che in Europasviluppato in America, Africa, Asia e Oceania grazie al coordinamento tra le diverse organizzazioni internazionali preposte, in particolare: ECVD (European Volleyball Committee for the Disabled), PACVD (Pan-American Volleyball Committee for the Disabled), ACVD (African Volleyball Committee for the Disabled), AOCVD (Asia Comitato dell’Oceania per la pallavolo per i disabili); organizzazioni che rispondono alla WOVD (World Volleyball Organization for the Disabled) e all’IPC
(Comitato Paralimpico Internazionale).
La storia della pallavolo seduta
Come molti altri sport paralimpici, è nato come metodo per aiutare riabilitazione delle persone con disabilità. Questo è stato possibile grazie al lavoro del Dott. Ludovico Guttmanneurochirurgo e direttore del National Spinal Injuries Centre di Stoke Mandeville ad Aylesbury, vicino a Londra.
Già nel 1944, questo medico permetteva ai suoi pazienti, Veterani e truppe britanniche disabili, per cimentarsi in discipline sportive adatte al loro handicap immediato. Nel corso degli anni, il Dr. Guttman ha sposato la causa dei giovani veterani che non avrebbero rinunciato allo sport, creando dei specifici programmi di formazionecoinvolgendo i pazienti nel suo ospedale.
I risultati sono stati sorprendenti: sotto la spinta della motivazione sportiva, le persone coinvolte nell’esperimento hanno migliorato la muscolatura delle braccia e delle spalle, ottenendo risultati migliori rispetto alla terapia riabilitativa convenzionale. In pochi decenni lo sport per disabili si è evoluto da attività ricreativa ad attività agonistica.
Nel 1948 si tennero i primi Giochi Internazionali di Stoke Mandeville, essenzialmente gli antenati dei futuri Giochi Paralimpici
Di 1956 La pallavolo seduta viene introdotta nei Paesi Bassi da Tammo Van der Scheer e Anton Alberts. Dal 1976 questa disciplina, così come quella simile della pallavolo in piedi, sono state inserite come dimostrazioni nel programma paralimpico dal 1976, e come discipline ufficiali dal 1980 (Olanda). Dal 2004 la pallavolo in piedi è stata esclusa dalle Paralimpiadi per far posto alla pallavolo seduta.
Le regole del sitting volley
Diretta discendente della pallavolo, la sitting volley conserva ovviamente molti punti in comune con essa, nonostante alcune differenze sostanziali.
Il campo da pallavolo seduto misura 10 metri di larghezza, 6 di lunghezza. La rete è alta 1,15 m per gli uomini e 1,05 m per le donne, mentre le antenne sono alte 1,60 m. La linea di attacco è piuttosto a 2 metri dalla rete.
Come nella pallavolo, i giocatori possono colpire la palla con qualsiasi parte del corpo, a condizione che restare a contatto con il suolo: decollare dal campo è infatti considerato un fallimentoO. L’unica eccezione a questa regola riguarda le difese estreme: in seconda linea può essere tollerata una breve perdita di contatto per parare palla.
A differenza della pallavolo, ssegnare la rete è consentito nella pallavolo seduta, a condizione che il tocco non interferisca con lo sviluppo del gioco della squadra avversaria. Questa regola si applica alla parte inferiore della rete, non per la banda biancatoccarlo in qualsiasi modo significa un’invasione.
Se durante un contrasto la palla viene trattenuta dai giocatori per più di 3 secondi, il gioco viene interrotto, il fallo contestato e l’azione ripetuta.