Sindaci, il centrodestra riprova il blitz: niente ballottaggio con il 40% dei voti. L’opposizione: “Così aggiustano la legge a loro favore”

Il centrodestra ci riprova: nessun voto E elezione sindaco già alle primo round per il candidato che raggiunge il 40% dei voti (e non più al 50%) nei comuni con più di 15.000 abitanti. La norma è stata inserita dal senatore leghista pirovano margheritarelatore del disegno di legge sull’elezione diretta delle province, in sez testo unificato che questa settimana sarà adottato da Comitato ristretto Di Commissione Affari Costituzionali. Una norma identica era stata proposta dalla maggioranza il 1° marzo, nella stessa Commissione di Palazzo Madama, con l’a emendamento ad un disegno di legge tecnico e bipartisan relativo al numero di firme necessarie per presentare le candidature nei piccoli comuni. Dopo poche ore, le proteste dell’opposizione hanno portato al ritiro.
Il nuovo tentativo di blitz è stato denunciato dall’opposizione con Dario Parrini (PD), Pepe di Cristofaro (Verde-Sinistra) e Alessandra Maggiorino (M5s): quest’ultimo ha abbandonato a titolo di protesta, il Comitato ristretto, organo interno alla Commissione (composto da un senatore per gruppo) preposto all’esame fatture tecnicamente complesse su cui esiste un ampio consenso. In questo caso la formazione si è resa necessaria perché erano ben fissati sul tema delle Ispettorie otto diverse fatture. Una volta adottato dalla Commissione, il testo unificato sarà soggetto ad emendamenti da parte della Commissione plenaria prima di arrivare in emiciclo: un iter lungo che esclude che la nuova norma – se approvata – possa essere applicata alle amministrazioni di 15 e 16 maggio.
“Il voto non si tocca, per noi questa è la linea del Piave. Con il 40% avremmo un falso doppio turno. È una modifica partigiana, che favorisce chi oggi sembra avvantaggiato perché ha una maggiore forza di coalizione”, attacca il senatore dem Parrini. Il centrodestra, infatti, è sempre unito fin dal primo turno, mentre le opposizioni spesso si separano, trovando accordi solo al turno successivo. Per De Cristofaro d’Avs “è assolutamente necessario tenere separato la questione delle province, di cui stiamo discutendo, della norma sui sindaci che è molto brutta. Questa è una delle leggi che funzionano e non essere toccato“. La pentastellata Maiorino era furibonda: “È la pagliuzza che trabocca dal vaso. cercare di risolvere le cose a seconda del ventoora che hanno un vento favorevole, è miope.
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