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Palazzo Vecchio, Nardella chiede scusa a Last Generation: “Frustrazione legittima, anch’io vorrei un mondo sostenibile per i miei figli”

“Ero solito espressioni forti perché ieri, come tanti in piazza della Signoria, c’ero scioccato e arrabbiato. Da uomo delle istituzioni Non avrei dovuto affrontarlo in quel modo contro il ragazzo.” Il sindaco di Firenze Dario Nardelle interviene su Twitter sul video – diffuso e commentato un po’ ovunque – che lo ritrae mentre tira, spinge e aggredisce verbalmente un giovane attivista di L’ultima generazione che venerdì ha rivestito la facciata con pittura lavabile Palazzo Vecchio, capolavoro dell’architettura trecentesca e sede del comune. “Ho agito d’istinto. Da sindaco amo Firenze non solo con la testa ma con il cuore e questa volta ha prevalso il cuore, ha prevalso la reazione impulsiva. L’istinto di un padre o di una madre che ha solo pensato difendere la casa di tutti, Palazzo Vecchio”, dice Nardella. “Il mio è stato un gesto di divieto per bloccare il vandalismo e minimizzare i danni. Ho vissuto questa violenza come una cicatrice sulla nostra storia, sulle nostre radici», continua.

“La bellezza, la cultura, l’arte sono – come la natura – indifese contro la violenza e l’ignoranza. Sono il cuore della nostra esistenza umana, sono ciò che ci rende coscienti e liberi”, sostiene l’espositore del Pd. “Per questo anche la battaglia più condivisa, come quella sull’emergenza climatica, non si può combattere per attaccare il patrimonio di ciascuno. Prendersi cura del pianeta e prendersi cura dell’arte sono due capisaldi della nostra esistenza. Vorrei dire agli attivisti di Last Generation che la loro frustrazione è più che legittima. Sono padre di tre figli e come tale vorrei lasciare loro un mondo più sostenibile e più giusto. Ma i sindaci e gli amministratori sono i primi interlocutori di un vero cambiamento”, proclama. “Ieri abbiamo bloccato la manifestazione, ma non abbiamo bloccato la voglia di farlo Proteggi il pianeta chi ci ospita. ne sono convinto nessuna grande azione necessaria, battaglie individuali, divisive ma ampiamente condivise e drastiche politiche governative che possono riflettersi nelle città che amiamo e in cui viviamo ogni giorno. È tempo di dare concreto nella difesa dell’ambiente. Ci proviamo ogni giorno ma sappiamo che senza l’aiuto di tutti sarà impossibile. Aiutiamoci a vicenda. Io sono qui, Florence è qui”, conclude.

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