Dozzina di sindaci provenienti dal nord e dal sud Italia incontrati a Napoli per una marcia simbolica contro l’autonomia differenziata.
“La presenza di tanti sindaci è un segnale forte che arriva dalle città e dai piccoli paesi – ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – mandiamo un grande messaggio di democrazia ma chiediamo grande attenzione al Governo e al Parlamento che non devono dimenticare i Comuni perché dimenticare i Comuni è dimenticare i cittadini e indebolire il Paese”.
In piazza, insieme ai primi cittadini, c’erano anche rappresentanti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, parlamentari, ma anche anime del mondo della scuola, della sanità e dei trasporti. “Quando si sente la parola ‘differenziato’ si pensa alla frammentazione di un Paese che i nostri padri fondatori volevano piuttosto unito – dice il sindaco di Bari Antonio Decaro – Sono preoccupato per la stabilità del Paese, soprattutto per quanto riguarda i diritti civili e sociali dei cittadini che devono essere riconosciuti indipendentemente dal luogo di nascita”.
Per Davide Carucci, presidente dell’Associazione dei sindaci del Sud, tra i promotori dell’iniziativa, si rischia un aggravamento del livello delle disuguaglianze in Italia. “Vogliamo sostituire il centralismo statale con 20 centralismi regionali – continua Carlucci – ogni regione può avere le sue regole e quindi c’è il rischio di avere 20 diversi modelli di sanità, trasporti, istruzione e ambiente, dividerà ulteriormente il Paese, anzi crediamo che i comuni debbano essere l’interfaccia per i cittadini e non le regioni”.
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