Meloni, primo faccia a faccia in Casa con Schlein.  Il segretario del Pd: "Approvi il salario minimo".  Il premier dice no.  E apre su un piano di parità: "Parliamone"

Meloni, primo faccia a faccia in Casa con Schlein. Il segretario del Pd: “Approvi il salario minimo”. Il premier dice no. E apre su un piano di parità: “Parliamone”

Primo faccia a faccia alla Camera tra Giorgia Melone E Elly Schlein. Il nuovo segretario Pd ha chiesto al presidente del Consiglio cosa intende fare per “lavoro precario“. E ha chiesto l’approvazione del salario minimo, misura su cui si sono espresse a favore anche le altre forze di opposizione. Il presidente del Consiglio Meloni ha replicato: “Non è una soluzione, potrebbe essere un sostituto verso il bassoPoi si è soffermato sulla proposta dem di un congedo parentale paritetico non trasferibile di tre mesi: “Sono disponibile a parlarne”, ha detto. Il presidente del Consiglio ha preso la parola durante il question time, il primo da quando lo era Palazzo Chighi. Il banco del governo è pieno e la Camera è piena. La Meloni siede tra i due vicepremier, Matteo Salvini E Antonio Tajani. A Montecitorio è arrivato anche il leader M5s Giuseppe Conte.

Strage di Cutrò – Mi sorprende che “per fini politici si finisca per mettere in discussione l’onore e il lavoro di persone che ogni giorno rischiano la vita” per salvare vite umane e l’onore dell’Italia “che da sola fa di fronte a questo dramma offrendo uno strumento per coloro che vogliono continuare a caricare tutto su di noi “, ha affermato il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda di + Europa di Ricardo Magi sulla tragedia di Cutro. Interrogato sul naufragio avvenuto nella notte tra il 10 e le 11 marzo, il Presidente del Consiglio ha citato le parole Gianluca D’Agostino, capo della centrale operativa della Guardia Costiera: “D’Agostino dice: dal punto di vista tecnico si può entrare nelle acque sar libiche ma è l’autorità competente che deve operare, in questo caso la Libia. Quando abbiamo capito che non sarebbe intervenuta, abbiamo ipotizzato il coordinamento anche se sarebbe stata la volta di Malta. I nostri reparti Sar non potevano partire perché non avevano sufficiente autonomia”. La Meloni, citando ancora D’Agostino, ha sostenuto che “tutti gli standard sono stati applicati: quelli che esistono oggi ma anche quelli che esistevano ieri ma nessuno potrà mai obbligarmi a non salvare una vita in mare, nemmeno un ministro, anche perché la responsabilità legale sarebbe mia”. Fdi e Lega hanno applaudito Giorgia Melone quando ha fatto notare che “le regole che ci sono oggi c’erano anche ieri”. Stessi applausi quando il presidente del Consiglio attacca la “mafia dei contrabbandieri”.

Clima – “Gli italiani non hanno scelto un governo composto da pericolosi negazionisti del clima. Riteniamo che, in linea con gli impegni internazionali per la riduzione delle emissioni climalteranti, debba essere mantenuto un approccio pragmatico e non ideologico. La sostenibilità ambientale non dovrebbe mai essere disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale. Una volta definiti gli obiettivi di riduzione delle emissioni, occorre garantire la neutralità tecnologica”. Lo ha detto Giorgia Meloni alla Camera di Montecitorio rispondendo alla domanda di Angelo Bonelli. Il deputato di AVS ha chiesto al Presidente del Consiglio quale sia “la strategia energetica del governo per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 fissati dall’Unione Europea e se nell’ambito di tale strategia sia prevista l’autorizzazione degli impianti nucleari a fissione”. “Abbiamo messo in atto – ha proseguito il presidente Meloni – una serie di azioni: dal decreto sulle comunità energetiche, all’attivazione di una cabina di regia sulla crisi idrica per prevenire il fenomeno prima che esploda. Perché la situazione non è proprio bella come l’abbiamo trovata. Per quanto riguarda il gas naturale, il governo lo considera un vettore verso la transizione e un vettore per una maggiore autonomia e per contribuire alla realizzazione del nostro progetto strategico dell’Italia come hub energetico europeo”.

mese – Diversi parlamentari di centrosinistra hanno protestato nell’emiciclo quando il Presidente del Consiglio ha detto ciò per la ratifica del Mes “ulteriori studi” sono necessari quando si risponde a una domanda di terzo polo durante il tempo delle domande. Mentre il centrosinistra continua a borbottare, il presidente del Consiglio li ferma: interrompe la sua risposta, allarga le braccia e dice: “Signori…”.

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