
Il Papa e l’attacco alla politica “rinchiusa nei palazzi”: “Corruzione e allontanamento dalla vita reale: ecco perché è inviso ai più giovani”
“Oggi la politica non gode di grande fama, soprattutto tra i giovani, perché vede scandali, tante cose che tutti sappiamo”. Lo ha fatto notare Papa Francesco nel discorso ai giovani partecipanti al Progetto Policoro Di Conferenza Episcopale Italiana ricevuto in Vaticano. “Le cause – ha spiegato Bergoglio – sono tante, ma come non pensare alle la corruzioneAinefficienzaA distanza di vita delle persone? Proprio per questo c’è ancora più bisogno di buona politica. E la differenza la fanno le persone. Lo vediamo nelle amministrazioni locali: un conto è avere a disposizione un sindaco o un assessore, un conto è essere inaccessibili; una cosa è la politica che ascoltare la realtàchi mi ascolta poveroe un altro è colui che è rinchiuso nei palazzi, la politica “distillata”.”.
Per Francesco quella di pace “È un tema che non può mancare nel educazione sociopolitica, e purtroppo è anche urgente a causa della situazione attuale. Là guerra e il fallimento della politica. Va sottolineato: la guerra è il fallimento della politica. Si nutre del veleno che considera l’altro come un nemico. La guerra ci fa toccare con mano l’assurdità di corsa agli armamenti e il loro uso per risoluzione del conflitto. Un tecnico mi ha detto che se gli armamenti non fossero stati fatti per un anno, sarebbe stato possibile eliminare la fame nel mondo. Pertanto, ci vuole unmigliore politica‘, il che presuppone precisamente ciò che stai facendo, che è educare te stesso in pace. È responsabilità di tutti. Fare la guerra ma un’altra guerra, una guerra interiore, una guerra contro te stesso lavorare per la pace”.
Il Papa ha indicato “il politica peggiorequella di avanzare e farsi spazio uccidendo gli altri, quella che non persegue il bene comune ma interessi speciali e usa ogni mezzo per soddisfarli. Francesco ha proseguito rimarcando che «la politica che esercita il potere come dominio e non come servizio non è in grado Di prendersi cura di, calpestare i poveri, sfruttare la terra e affronta i conflitti con la guerra, non sa dialogare”. Bergoglio citato Don Lorenzo Milani che diceva che “il problema degli altri è uguale al mio. Uscire insieme è la politica. Uscire da soli è avidità”. «È così – ha commentato il Papa – è semplice». Francesco ha anche sottolineato “quale spiritualità può nutrire la politica. Prendo solo due aspetti: l’ tenerezza e il fertilità. La tenerezza è un amore che diventa vicino e concreto. Questa è la strada percorsa dagli uomini e dalle donne più coraggiosi e forti. Nel bel mezzo dell’attività politica, la maggior parte piccoloMaggior parte deboleMaggior parte povero devono commuoverci: hanno il “diritto” di prendere la nostra anima e il nostro cuore. La fertilità è fatta di condivisione, visione a lungo termine, dialogo, fiducia, comprensione, ascolto, tempo speso, risposte rapide e non ritardate. Significa guardare al futuro e investire nelle generazioni future; avviare processi piuttosto che occupare spazio. Questa è la regola empirica: la tua attività occupa spazio per te? Non funziona. Per il tuo gruppo? Non funziona. L’occupazione dello spazio non funziona, l’avvio dei processi sì. Il tempo è più grande dello spazio.”
Infine, Bergoglio ha concluso il suo intervento proponendo “le domande che ogni buon politico dovrebbe porsi: ‘Quanto amore ho messo nel mio lavoro? Cosa ho fatto avanzare il popolo? Che segno ho lasciato nella vita dell’azienda? Quali legami reali ho tessuto? Quali forze positive ho liberato? Quanta pace sociale ho seminato? Cosa ho prodotto nel luogo che mi è stato affidato? “. La tua preoccupazione non lo è consenso elettorale né il colpo personalema per coinvolgere le persone, generare imprenditorialità, far sbocciare sogni, far sentire la bellezza di appartenere a una comunità. Là partecipazione e il balsamo sulle ferite di democrazia. Vi invito a contribuire, a partecipare ea invitare i vostri coetanei a farlo, sempre con lo scopo e lo stile del servizio. Il politico è un servitore; quando il politico non è un servitore è un cattivo politico, non è un politico”.