Thu. Mar 30th, 2023
Il Napoli nella storia: batte l'Eintracht 3-0 e arriva per la prima volta ai quarti di finale di Champions League

La storia è avanti, le Colonne d’Ercole dietro. A Maradona gli azzurri battono ilFrancoforte Eintracht per 3 a 0 nel ritorno del secondo turno di Champions League e si qualificano per il quarti, dove non erano mai arrivati ​​prima, una brutta giornata per la città, con poche centinaia di ultrà tedeschi esagerati che hanno dato fuoco al centro storico. Immagini che però non oscurano l’impresa della squadra Luciano Spallettisuccede tra i primi otto in Europa: non c’era riuscito nemmeno il Napoli più illustre, il Napoli di Diego, fermato agli ottavi dai capricci del fuoriclasse e mancato i rigori in una gelida notte di Mosca. Nella placida Napoli, invece, gli azzurri arrivano al loro appuntamento con la storia non entusiasmantenon con una prestazione “epica” di cuore e coraggio (come sarebbe stato a Napoli) ma controllando il doppio colpo e quasi autogestindosi: ottimo atteggiamento.

Il gioco non è stato facile: proprio in virtù dell’andata, dominata dal Napoli in Germania con due gol di vantaggio, l’Eintracht non ha niente da perdere e cercare l’episodio che può riaprire la corsa. Pazzo di entusiasmo fin dai primi minuti, i tedeschi ci hanno provato pigia sull’acceleratore. Ma poi sono entrati in campo gli azzurri e Kvaratskelia sta per inventarsi l’autogol, dribblando tutti ma finendo addosso a Trapp. L’Eintracht pressa altissimo e durissimo, il che significa che durante tutto il primo tempo il Napoli fa poco: ma gli ospiti, al netto del fastidio creato per gli avversari, non riescono mai ad impensierire Meret. Tanto che per vedere un’altra occasione importante, bisogna aspettare il 43esimo, quando Zielinsky inventa dal nulla un passaggio decisivo per Kvaratskhelia: Trapp devia in angolo. Sempre alla fine del primo tempo, però, Politano scappare proprio sulla solita invenzione di Lobotka (appena rinnovato) e spazzolare a Osimhen. Il nigeriano, ora in versione sua maestà aereapende indefinitamente ad un’altezza indefinita e lo spedisce entro le sette trova il vantaggio.

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E’ ancora festa in avvio di ripresa, ancora con Osimhen, che a un passo dalla porta chiude un’azione perfetta e si fa male anche al polso: due a zero. Al 58′ l’Eintracht si avvicina ai giapponesi Kamadaottimo per intelligenza tattica, ma Meret ci tiene foglio pulito e chiudi la porta. Subito dopo, Kvaratskhelia potrebbe già farne un tris con una delle sue bobine, ma Trapp deve prendersela con il georgiano e fare un miracolo. A questo punto, però, il Napoli è già lo stesso orchestra di questa stagione, con accordi oliati che confondono gli avversari: Zielinski vince un rigore su velluto e lo segna su velluto. La pratica, dopo sessanta minuti, è vicino?. In quel momento Spalletti mette fieno in cascina: toglie Kimammonito ea rischio per l’andata dei quarti di finale, e mette Giovanni Gesù. L’ultima mezz’ora è praticamente accademica: il Napoli va ai quarti dopo averlo fatto cinque gol al vincitore diEuropa League raccogli zero, in una doppia sfida che non si mette mai in discussione.

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La storia si gioca dunque contro l’Eintracht, che – cabala o no – è l’ultima squadra incontrata in Europa dal Napoli di 29 anni fa, e per 15 lunghi anni è stata l’ultima squadra incontrata nelle competizioni europee. Dopo il rigore sbagliato da Marco Barone a Mosca, dopo il ritorno di chelsea contro il Napoli garibaldino di Mazzarri e dopo le scoppole contro Vero E Barcellona gli azzurri volano ai quarti di finale. E ora il Napoli, consapevole della sua forza e con una mano già sullo scudetto, diventa pericolosissimo: ha già scritto parte della sua storia, può riscrivere tutto.

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