
Dalla Procura di Brescia agli atti del Tribunale dei ministri relativi al Conte Speranza per le indagini preliminari
C’è una nuova tappa nell’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid nella Bergamasca. La Procura di Brescia ha trasmesso al Tribunale dei ministri gli atti relativi alla posizione dell’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, indagato per epidemia e omicidio colposo nell’inchiesta bergamasca sulla gestione della Val Seriana, offrendo informazioni investigative. Il collegio giudicante lavora per decidere se accettare o meno le proposte avanzate dai pm. Si tratta di ulteriori atti istruttori che il collegio potrebbe compiere in vista della richiesta o autorizzazione procedere alla sala di appartenenza o archivio. Le posizioni dei due ex funzionari governativi sono al vaglio del Tribunale dei ministri per comportamenti considerati reato verificatisi nell’esercizio delle loro funzioni.
Il giorno dopo la chiusura dell’inchiesta per un totale di 19 persone tra cui il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, alcuni esponenti del CTS e dirigenti e funzionari pubblici, il Tribunale dei ministri di Roma aveva archiviato le posizioni di tutti i ministri che avevano stato denunciato a Roma per la gestione della pandemia. Secondo questo Tribunale “Non vi è dubbio che il presidente del Consiglio, i ministri e i consulenti scientifici non siano in possesso del virus né lo abbiano diffuso e l’omissione, secondo il presupposto di alcuni dei ricorrenti, di intraprendere precocemente attività di contrasto e di prevenzione misure, non comprende le condotte sanzionate dall’articolo 438 epidemico”. I giudici, inoltre, hanno ritenuto incontestabili le scelte politiche compiute in questo complicato periodo: “A causa della chiara natura politica delle scelte compiute da parte dei rappresentanti del governo e dei provvedimenti adottati nel tempo, si può ben ritenere che essi rientrino nella nozione di atto politico in senso stretto e quindi sottratti alla valutazione del giudice penale e del soggetto, anzi, sia in termini della loro tempestività e contenuto al vaglio del Parlamento che ha essenzialmente il controllo politico sull’operato del governo”.
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