
Crisi idrica, ordinanza Zaia: “Risparmiare acqua per usi non prioritari, rischio aggravamento per esaurimento risorse”
Di fronte alla drammatica situazione del carenza idrica che interessa il Nord Italiail governatore del Veneto Luca Zaia aveva annunciato un ordine di razionamento dell’acqua. Ha atteso che si placassero i disagi annunciati per la giornata (solo poche gocce) e poi ha reso pubblico il provvedimento, che sembra destinato soprattutto a per sensibilizzare cittadini, agricoltori e categorie economiche sul rischio che corriin previsione della stagione calda. Tuttavia, il documento contiene anche requisiti operativi, come chiudere le fontane e usare l’acqua solo per il cibo. Non è un caso che sia uscito il 14 marzo, il giorno prima delinizio della stagione irrigua che coincide con il 15 marzo.
Nell’introduzione, l’ordinanza fa riferimento alla dichiarazione del luglio scorso di stato di crisi idrica in tutto il Paese. Ma mentre eravamo in estate, mentre ora stiamo uscendo da un inverno terribilmente secco al Nord-Est, questi i rilievi dell’Osservatorio Permanente della Comunità di Bacino delle Alpi Orientali che, un mese fa, aveva preparato un aggiornamento dello stato delle risorse idriche, con il monitoraggio di precipitazionedel manto nevoso caduto da ottobre ad oggi, di temperature (a febbraio erano in Veneto 2,6 gradi sopra la media), delle Portare fiumi, invaso montani e alcuni persiane. L’Osservatorio aveva confermato “l’attuale basso livello di severità idrica per quanto riguarda il dominio delle acque superficiali dell’intero territorio del Distretto, mentre ha deciso di innalzare ad uno stato medio il livello di severità riferito al dominio delle acque sotterranee”.
Da questa analisi scaturiscono i primi provvedimenti: “Adozione di provvedimenti di contenimento dei prelievi acque sotterranee per usi non prioritari e da promuovere campagne informative per l’uso oculato dell’acqua, in particolare ai soggetti titolari di concessioni per l’autoapprovvigionamento usi non prioritari”. Inoltre, gli agricoltori dovranno essere informati “della possibile rischio di aggravamento del problema nei periodi di più intensa attività irrigua contro il progressivo esaurimento delle risorse accumulate negli invasi della zona montana, se non vi sono precipitazioni meteoriche significative”. Questo significa “snellire l’utilizzo delle risorse idriche superficiali e sotterranee”. Inoltre, devono essere predisposti piani di emergenza per l’approvvigionamento di acqua potabile, compreso l’utilizzo di petroliereriduzione delle perdite einterconnessione delle reti idriche. Allo stesso tempo, in montagna, la gestione degli invasi dovrebbe favorire l’accumulo, tenendo conto delle esigenze estive. Il Consorzio Delta di Morso dovrà prepararsi barriere che impediscono il salita del cuneo di sale sul fiume Adige, in previsione della campagna irrigua. Inoltre, il potabilità dei pozzi domestici.
Ed eccoci qui il dispositivo dell’ordine, che tuttavia riprende e ripropone alcune delle precedenti considerazioni. Innanzitutto i sindaci del Veneto dovranno “attivare con urgenza una campagna di informazione ai cittadini per consiglia un uso attento della risorsa idrica e di limitarne l’uso agli usi potabili e domestici”. Ecco l’elenco di “buone abitudini”: utilizzare i dispositivi a piena carica, fare la doccia invece del bagnochiudi il rubinetto quando ti lavi i denti, usa lavare l’acqua cibo fresco per Innaffiare le piante. In secondo luogo, la Direzione Difesa Suolo e Coste dovrà “garantire a vivificazione del canale al fine di evitare problemi di salute”. Il terzo punto riguarda il chiusura delle fontane a getto continuo“Devono essere adottati provvedimenti di contenimento dei prelievi di acque sotterranee per usi non prioritari, stabilendo prioritariamente che i pozzi naturalmente sporgenti destinati ad uso ornamentale senza uso specifico (fontane a getto continuo) debbano rimanere chiusi”. Il quarto punto riguarda le informazioni da fornire agli agricoltori sulla necessità di farlo risparmiare risorse idriche per l’irrigazione, in vista di una nuova magrezza primaverile o estiva. Gli altri punti si riferiscono a quanto già indicato nell’introduzione per gli invasi alpini, la stiva salata del Po ei controlli dei pozzi privati.